Bonus edilizia, Confartigianato Imprese Grosseto denuncia le difficoltà

 

“E adesso con i crediti nel cassetto fiscale che cosa ci facciamo?” È questo il messaggio provocatorio lanciato dalla Confartigianato a livello nazionale. C’è infatti il rischio di default economico causato dal blocco della cessione dei crediti da bonus edilizi. A denunciare l’esplosiva situazione a livello locale è Mauro Ciani, direttore di Confartigianato Imprese Grosseto. “Il quadro che si sta delineando è molto preoccupante anche per molte imprese che operano sul nostro territorio. – afferma Mauro Ciani – Le agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione e risparmio energetico degli immobili sono stati in questi mesi fondamentali per la ripresa del mercato edile. Oggi, quelle stesse imprese, che avrebbero dovuto trarre dei vantaggi dai bonus e dai superbonus edilizia, sono invece a rischio chiusura a causa del blocco della cessione del credito e della grande incertezza causata da continue modifiche legislative in materia. Le banche hanno cessato di acquistare i crediti di imposta e le imprese si trovano senza liquidità, non riuscendo a recuperare i crediti incagliati nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti. Questo comporta l’impossibilità di pagare non solo i dipendenti, ma anche i fornitori le tasse e i contributi, con tutte le conseguenze che ne derivano”.

“Confartigianato si sta battendo per ottenere un rapido intervento dello Stato – prosegue Mauro Ciani – finalizzato a sanare la situazione pregressa evitando il fallimento di migliaia di aziende in tutta Italia. In particolare la nostra associazione chiede una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato e un intervento straordinario dello Stato per mettere in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, della Cassa Depositi e Prestiti e di Poste spa. Inoltre, per far ripartire i cantieri Confartigianato ritiene necessario che venga ampliata la platea dei cessionari per consentire un buon assorbimento dei crediti; consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura; riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022; semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione”.