Le sfide di Confartigianato per il futuro di Grosseto e della Maremma. Intervista a Mauro Ciani segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto a cura di Maremma Magazine
D. Maremma Magazine si occupa molto di turismo. Partiamo proprio da questo tema a noi caro: la stagione turistica è stata deludente a detta di molti operatori. Quali sono le valutazioni di Confartigianato da osservatore privilegiato, in costante rapporto con le aziende?
R. È stata una stagione turistica al di sotto delle aspettative. Anche se al momento non disponiamo di dati ufficiali, le stime indicano un calo di presenze generalizzato, che ha interessato sia la costa, sia l’entroterra. Abbiamo registrato un minor afflusso di turisti, accompagnato da una ridotta capacità di spesa. Questo è quanto ci riportano le nostre aziende associate. Ne hanno risentito diversi settori: da quello balneare, alla ristorazione al commercio. Il calo ha riguardato soprattutto i turisti italiani, mentre il turismo straniero ha aiutato a contenere i danni. Alcune stime indicano comunque un calo significativo, attorno ad un meno 30% di presenze. Se questi dati saranno confermati, sarà fondamentale analizzare le cause, identificare i nostri competitor e adottare rapidamente misure correttive. Non c’è dubbio che la riduzione del turismo nazionale sia in gran parte legato alla difficile congiuntura economica. Il potere d’acquisto delle famiglie italiane è diminuito, in molti hanno rinunciato alle vacanze e, quando decidono di partire, preferiscono soggiorni brevi, come un lungo weekend. Questo comportamento crea difficoltà agli operatori turistici, che devono adattare la gestione del personale e l'approvvigionamento delle materie prime ai flussi incostanti dei visitatori. Tuttavia, non si può lasciare che tutto il peso delle misure correttive ricada sugli imprenditori del turismo. Se vogliamo trovare soluzioni, dobbiamo farlo insieme e l'intervento delle istituzioni diventa cruciale, considerando che il turismo è uno dei pilastri dell'economia della provincia di Grosseto. Il PIL della nostra provincia si costruisce principalmente da aprile a ottobre: se la stagione turistica va male, si pone un problema serio, aggravato da un settore manifatturiero ormai marginale. È necessario individuare strategie condivise. Servono azioni di branding territoriale che promuovano congiuntamente il territorio e i suoi prodotti, mettendo in sinergia tutte le risorse disponibili.
D. Il cuore pulsante della città di Grosseto – ovvero il centro storico – è da tempo in difficoltà. Quali proposte, secondo lei, potrebbero essere vincenti per un suo rilancio?
R. Il nostro centro storico, come molti altri centri urbani italiani, rappresenta un inestimabile patrimonio culturale, storico e architettonico. Le prospettive per il futuro di quest'area si intrecciano con una serie di sfide e opportunità che, se affrontate in tempi rapidi e con un approccio organico, potranno incidere positivamente sul suo sviluppo e sulla sua conservazione. Le azioni dovranno includere necessariamente interventi di restauro e manutenzione del patrimonio storico, unitamente alla promozione di itinerari storico-culturali, enogastronomici e naturalistici che valorizzino le eccellenze locali. Questo permetterà di trasformare il nostro centro storico in una vera e propria vetrina a cielo aperto, dove i visitatori potranno scoprire e apprezzare le molteplici opportunità e i prodotti unici che il nostro territorio ha da offrire. Confartigianato al riguardo ha lanciato il progetto “Percorsi accoglienti”. Le prospettive del centro storico di Grosseto dipendono anche dalla capacità di attrarre investimenti: le politiche locali, integrate con quelle regionali, dovranno essere orientate sia al sostegno delle imprese già presenti, sia all'incentivazione di nuove attività che scelgono di insediarsi nel centro storico. Infine, è imprescindibile una stretta collaborazione tra il Comune, i residenti, i commercianti, gli artigiani e le associazioni di categoria, elemento cruciale per mantenere il centro storico vivo, dinamico e attrattivo.
D. Confartigianato nel 2024 ha scommesso sul centro storico aprendo una sede in strada Corsini 13, (ex piazza della Palma) ci può spiegare questa scelta?
S. In un periodo in cui uffici pubblici, attività commerciali, studi e uffici privati trasferiscono le sedi fuori dal centro storico, abbiamo fatto una scelta in controdentenza, portando l’associazione dentro le mura in maniera stabile e visibile. Avere una sede in centro potrebbe sembrare apparentemente più scomodo, ma Confartigianato scommette sul presente e sul futuro della città, contribuendo a portare le persone a frequentare il centro cittadino e ci stiamo riuscendo perché eroghiamo tantissimi servizi: siamo un avamposto per numerosi adempimenti di cittadini e imprese. In centro organizziamo anche corsi di formazione e abbiamo aperto lo Sportello Energia e lo Sportello per i sevizi legati all’assistenza alla disabilità e alle fragilità.
D. Formimpresa, l’agenzia formativa di Confartianato, è una realtà in crescita che propone un’offerta formativa ampia e differenziata, dal settore alimentare all’estetica, dal tessile all’oreficeria, dalla meccanica alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Come nasce l’idea di diventare anche agenzia del lavoro?
R. Abbiamo risposto ad un bisogno che era stato espresso dalle nostre aziende associate: quello di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. L’investimento in capitale umano è una componente strategica per la competitività delle aziende. Formimpresa nel 2001 nasce proprio per rispondere a questa sollecitazione dei nostri associati. Nel tempo ha mantenuto la sua mission e l’ha ampliata, poi, dopo aver maturato una grande esperienza in questo settore, nel 2023 è stata riconosciuta anche come agenzia di servizi per il lavoro, con la partecipazione al bando Gol, Garanzia Occupabilità Lavoratori. Il vantaggio di avere un’agenzia formativa che è anche agenzia del lavoro all’interno del sistema di Confartigianato è enorme, non solo per le oltre 2000 aziende consociate che possono comunicare i loro fabbisogni attraverso un canale diretto, ma anche per chi è in cerca di occupazione: il nostro dialogo continuo con le aziende aumenta le opportunità di trovare un lavoro in linea con il percorso di studi e formativo e con le attitudini dei candidati.